Andrew Navaro è un nome ben noto, tra i circoli di esperti. Molti lo conosceranno come ex-Lead Designer di Fantasy Flight Games (aprite un regolamento qualsiasi di uno dei giochi più famosi di questa casa editrice, e il suo nome spunterà fuori un po’ ovunque), o come il precedente Head of Studio di quella Chip Theory Games che ha realizzato titoli come Too Many Bones e Cloudspire.
Noi abbiamo potuto conoscerlo come fondatore di Earthborne Games, mostro sacro e rivoluzionario del nostro settore, oltre che come professionista motivato e desideroso di fare la differenza: in altre parole, l’uomo che è stato considerato una delle 100 figure più influenti nel mondo del game design, e che dopo 15 anni di esperienza ha deciso di dare vita a un progetto che vuole essere di più della solita minestra riscaldata.
Lo dimostrano le personalità che, in un punto o l’altro della produzione, hanno contribuito a questo gioco:
I gemelli Adam e Brady Sadler (Descent: Viaggi nelle Tenebre, Le Case della Follia, Star Wars: X-Wing e Warhammer Quest), che hanno contribuito l’idea iniziale;
Andrew Fischer (Arkham Horror: il Gioco di Carte, Marvel Champions, Star Wars: Legion, la nuova edizione del Gioco di Ruolo di Star Wars, Fallout, Fallout Shelter, Runewars, Il Signore degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo), nelle vesti di Designer;
Sam Gregor-Stewart (Rogue Trader e Black Crusade, Genesys e il Gioco di Ruolo de La Leggenda dei Cinque Anelli), a cui dobbiamo buona parte della fiction del gioco e l’ambientazione;
Brooks Flugaur-Leavitt (Star Wars: Armada e Star Wars: X-Wing, Runewars) Designer e sviluppatore dei contenuti;
Evan Simonet (Arkham Horror: il Gioco di Carte, Marvel Champions e Star Wars: Legion) e Joe Banner, che hanno il compito di curare le illustrazioni del gioco (e nel caso di Simonet, anche il Design Grafico in generale).
Con uno squadrone come questo, l’obiettivo della compagnia non poteva che essere altamente ambizioso.
Earthborne Games vuole offrire un’alternativa al modello altamente consumistico fin’ora adottato dalla maggior parte dell’industria del boardgame. Sarebbe a dire, questo gruppo di appassionati ed esperti vuole distanziarsi da un commercio che mira solo al guadagno fine a sé stesso, e concentrarsi sulle esigenze del gruppo di gioco e sull’ambiente con prodotti che uniscono qualità dei materiali, eco-sostenibilità e giocabilità nel modo più armonioso possibile, per restituire qualcosa al mondo (oltre che divertire chi il mondo lo abita).
Questa strada non poteva che essere aperta da un titolo d’esordio fortemente tematizzato, che riflette questo obiettivo in tutti i suoi aspetti, dall’ambientazione, alle meccaniche di gioco, alle modalità di produzione.
Il core team di Earthborne Games è altamente attivo ed è stato molto attento a tenere informato il pubblico di quanto sta realizzando. L’altissima trasparenza che questo gruppo s’è prefissata come standard è dimostrata non solo dai costanti e approfonditi Development Diary rilasciati in occasione della campagna Kickstarter di Earthborne Rangers, ma anche dai costanti appuntamenti Podcast sul loro canale YouTube e come ospiti di appassionati (qui con Team Covenant).